In estate passa la voglia di accendere forno e fornelli e spesso si ricorre a piatti freschi e veloci da realizzare. Ma il più delle volte si commettono degli errori che rendono questi piatti “fast” poco digeribili e genuini.
1.Bresaola e limone – Mai condire la bresaola con il limone perché rischia di ossidarsi e diventare poco gradevole al palato e allo stomaco. Il limone può andar bene, ma meglio preparare una delicata emulsione con olio, oppure sulla verdura d’accompagnamento.
2. Insalata di riso – E’ un piatto molto in voga in estate. Solitamente si è soliti condirla abbondantemente con prosciutto, wurstel, peperoni, olive, emmenthal, uova sode, ecc. Un piatto può apportare fino a 500 calorie, quindi è sconsigliato considerarla uno spuntino tra un bagno e l’altro. Certo può contenere molte fibre, ma è anche ricco di grassi e il colesterolo potrebbe risentirne. Ricordate di considerarlo un piatto unico e di abbinarlo ad un frutto.
3. Tonno in scatola – Va consumato sempre a temperatura ambiente. Anche se si aggiunge ad un piatto di spaghetti aggiungetelo all’ultimo momento, perché ha già subito una cottura con uno specifico processo termico di sterilizzazione durante il confezionamento. Oppure meglio optare per un semplice panino al tonno che si prepara in un batter d’occhio ed è l’ideale da consumare anche in spiaggia. Non dovrete aspettare poi molto prima di potervi fare il bagno.
4. Pasta fredda – E’ un tipico piatto estivo che piace a molti, ma evitate di raffreddarla sotto l’acqua o lasciandola scuocere in pentola. A due terzi della cottura va scolata e messa in una insalatiera, sigillata con della pellicola trasparente che si gonfierà ‘a campana’, completando così la cottura a secco, lasciandola al dente anche per il giorno dopo.
5. Birra fredda – Evitate di bere la birra gelata perché perde parte del suo aroma. Va consumata sempre con due dita di schiuma per evitare l’ossidazione e renderla più digeribile oltre che saporita. Oltretutto si rischia una congestione perchè ingerisci nello stomaco un liquido a zero gradi o poco più in uno spazio dove la temperatura è sui 36 gradi. Uno shock per l’organismo che potrebbe causare pericolose conseguenze.