Tra i cibi che stanno per scomparire e quelli che non ci sono più, tanti sono italiani. L’allarme arriva dalla Coldiretti in occasione della Giornata mondiale della biodiversità.
La Giornata mondiale della biodiversità. Il 22 maggio di ogni anno si fa il punto della situazione sul sistema alimentare mondiale. Il tema di questo anno è stato: Il nostro cibo, la nostra salute e la nostra biodiversità. Per l’occasione è stata allestita una mostra mercato internazionale promossa dalla World Farmers Market Coalition nella sede romana della Coldiretti e di Campagna Amica.
Lo scopo di questa giornata è diffondere l’importanza della biodiversità e l’impatto che la sua mancanza ha sulle persone di tutto il pianeta e sulla salute umana. Nel secolo scorso si contavano 8.000 varietà di frutta lungo la Penisola, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa.
La causa della scomparsa dei cibi è individuata dalla Coldiretti: “nella omologazione e nella standardizzazione delle produzioni a livello internazionale”. In altre parole tra tanti cibi si sceglie quello che viene acquistato di più, quello più bello a vedersi o quello che si confeziona meglio o che resiste meglio nel trasporto anche a lunghe distanze.
Viene definita come la varietà di tutte le forme di vita presenti sulla Terra. Nella relazione della Coldiretti si fa riferimento all’intero sistema agricolo e di allevamento con il rischio di estinzione che si estende dalle piante coltivate agli animali allevati. Ogni alimento ha delle specifiche proprietà ed effetti benefici e le scopriamo ogni giorno nelle pagine di Checucino.it. Ogni alimento ha una quantità specifica di minerali, proteine e vitamine.
Gli asparagi hanno effetti benefici sull’apparato urinario, le mele hanno effetti benefici sulla perdita di peso e sulla prevenzione del diabete e così via per qualunque alimento. Se non consumiamo asparagi perdiamo l’occasione di assumere quelle vitamine, minerali e proteine proprie degli asparagi. In alcuni casi troviamo altri alimenti che hanno buone quantità di quella particolare vitamina ma questo non significa che consumiamo quell’alimento tutti i mesi dell’anno.
I nutrizionisti preparano le diete bilanciando gli alimenti in modo da avere una corretta assunzione di nutrienti. Non assumendo un particolare alimento si genera uno squilibrio alimentare provocando a lungo andare, carenze nutrizionali specifiche. Qualche secolo fa abbiamo scoperto che per sconfiggere lo scorbuto occorreva assumere giuste quantità di vitamina C.
Il Taro del Ghana è una patata ricca di vitamine e minerali con effetti benefici sulla funzione cardiaca. A rischio sono anche la Pastila ucraina, il Silan israeliano, i Tartufi di mare nordamericani, l’olio di Perilla prodotto in Nord Corea, Mesona la gelatina d’erba che arriva da Taiwan. La Maca peruviana è una pianta che favorisce la fertilità maschile. Le Pannocchie Arlecchino, l’Uncaria Tormentosa, la Graviola e il Camu Camu.
ISPRA è l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ci indica alcune azioni che ognuno di noi può fare per conservare la biodiversità, salvaguardando il nostro cibo e la nostra salute:
L’Italia negli ultimi anni è riuscita ad invertire la rotta diventando il Paese più green d’Europa – sottolinea la Coldiretti – è l’unico Paese al mondo con 5333 prodotti alimentari tradizionali censiti, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 526 vini Dop/Igp ma è anche leader in Europa con quasi 80mila operatori nel biologico può contare con Campagna Amica sulla più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori con diecimila punti vendita tra fattorie e mercati.
I benefici sul mantenimento della biodiversità non riguardano solo sull’evitare di far scomparire i cibi ed sui vantaggi esposti in precedenza ma si ripercuotono sull’intero ecosistema. È sempre la Coldiretti ad informarci:
Un ettaro di frutteto in produzione è in grado di catturare 20mila kg di anidride carbonica all’anno, contrastando le polveri sottili PM10 e abbassando la temperatura dell’ambiente circostante durante le estati più calde e afose.