In Italia ogni anno si spendono 320 milioni di euro per acquistare prodotti senza glutine non sempre per motivi legati alla salute. Se il mercato degli alimenti senza è cresciuto del 20% all’anno, sono saliti al 58% i ristoranti che offrono ricette senza glutine. A scegliere alimenti privi di glutine – sottolinea la Coldiretti – sono quasi il 10% degli italiani, anche se a beneficiare dell’assistenza saranno solo i celiaci riconosciuti.
In Italia sono 200 mila i celiaci che hanno diritto all’erogazione gratuita degli alimenti senza glutine, sebbene con una riduzione media dei tetti di spesa del 19%. Revisionato anche il Registro Nazionale degli alimenti senza glutine erogabili, che garantisce ancora gli alimenti definiti “ad alto contenuto di servizio”, come piatti pronti e preparati, che consentono anche ai celiaci di adottare i prevalenti stili di vita. L’Associazione italiana celiachia (Aic) si dice soddisfatta e sottolinea come siano stati evitati “tagli choc” e sia stata assicurata ai celiaci una corretta terapia. Infatti, “la modifica dei tetti di spesa non è una sforbiciata che compromette l’assistenza ai pazienti ma – spiega l’Aic – una revisione razionale, che tiene conto della riduzione dei costi degli alimenti senza glutine e dei fabbisogni energetici della popolazione definiti dalle più recenti evidenze scientifiche”.
Il prossimo passo è dotare i celiaci di buoni digitali spendibili in tutta Italia, anche al di fuori della regione di residenza. Gia in 4 Regioni i buoni sono digitali ed in mezza Italia l’accesso alla terapia senza glutine è possibile nelle farmacie ma anche al supermercato e nei negozi specializzati. I tetti di spesa per l’acquisto degli alimenti senza glutine per i celiaci sono fissati in base all’età, al genere ed ai relativi fabbisogni calorici dei pazienti. Nelle fasce di età 6 mesi-5 anni e 6-9 anni, il tetto sale a 56 e 70 euro, rispettivamente per bambine e bambini. Dai 10 ai 13 anni il tetto sale a 100 euro per i maschi e 90 euro per le femmine. Dai 14 ai 17 anni diventa 124 euro per i maschi e 99 euro per le femmine, per poi scendere nella fascia 18-59 anni a 110 euro per i primi e 90 per le seconde. Negli over 60, invece, il limite massimo di spesa mensile scende a 89 euro per i maschi e 75 euro per le femmine.
L’erogazione gratuita degli alimenti senza glutine “resta una ‘eccellenza’ tra le forme di assistenza del panorama internazionale”, afferma l’Associazione italiana celiachia (Aic). In Europa ci sono infatti alcuni Paesi che non prevedono alcun sostegno alla terapia (Spagna e Irlanda), altri che garantiscono pochi alimenti essenziali, altri ancora riconoscono un sostegno economico che oscilla tra 23 e 46 euro.