Mangiare tutti i pasti entro e non oltre le ore 15:00 abbassa la pressione arteriosa, rallenta il diabete e inoltre, rende meno affamato di spuntini durante il giorno. E’ il risultato di una nuova ricerca che ha scoperto che rispettare questo limite temporale aiuta gli uomini in sovrappeso a perdere chili e migliorare la loro salute.
Lo studio dell’Università di Alabama a Birmingham è stato il primo a testare clinicamente questa forma di digiuno intermittente noto come alimentazione precoce limitata nel tempo (eTRF) negli esseri umani. L’obiettivo del team era identificare perché le diete a digiuno sembrano aumentare il metabolismo e la salute, sia che si tratti di consumare meno calorie o di interrompere il consumo di cibo in anticipo. Secondo l’autore principale, il professor Courtney Peterson, dipende dal fatto che la dieta a digiuno segue il nostro ritmo circadiano naturale (o orologio biologico).
In una persona sana, i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) raggiungono il picco intorno alle 8:00, dandoci un impeto di energia per svegliarci (in teoria). Questi livelli scendono al livello più basso alle 3 del mattino successivo, per poi risalire al massimo cinque ore dopo, verso le 8:00. Idealmente, questo picco di 8 ore verrà attivato dall’esposizione alla luce solare, se non da un allarme. Quando lo fa, le ghiandole surrenali e il cervello inizieranno a pompare l’adrenalina.
A metà mattinata, i livelli di cortisolo iniziano a scendere, mentre l’adrenalina (per l’energia) e la serotonina (uno stabilizzatore dell’umore) continuano a pompare. A mezzogiorno, il metabolismo e la temperatura corporea si accendono, facendoci diventare affamati e pronti a mangiare. Dopo mezzogiorno, i livelli di cortisolo iniziano il loro costante declino. Il metabolismo rallenta e si instaura la stanchezza. A poco a poco la serotonina si trasforma in melatonina, che induce sonnolenza. I livelli di zucchero nel sangue diminuiscono, e alle 3 del mattino, quando siamo nel bel mezzo del nostro sonno, i livelli di cortisolo raggiungono un minimo di 24 ore.
Di conseguenza mangiare di notte non è per nulla positivo per il metabolismo. Al ‘Daily Mail’ il professor Peterson spiega: “La capacità del nostro corpo di tenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue è migliore al mattino rispetto al pomeriggio e alla sera, quindi è logico mangiare la maggior parte del cibo al mattino e nel primo pomeriggio”. In questa particolarissima dieta si fa colazione al mattino non più tardi delle 8:30 e si cenava non oltre le 15:00, digiunando per il resto della giornata (circa 18 ore). “Il digiuno intermittente migliora il metabolismo e la salute”, ha affermato Peterson.