I cavoletti di Bruxelles sono un ortaggio che vediamo proliferare esponenzialmente sulle nostre tavole in questo periodo dell’anno. Andiamo a scoprire insieme dove nascono e quali sono le loro proprietà quasi miracolose.
Piccoline palline verdi tondeggianti: questo è il perfetto riassunto dei cavoletti di Bruxelles. Il loro periodo di maturazione va dai primi di Novembre fino a fine Febbraio e perciò in questo momento vediamo moltiplicarli esponenzialmente sulle nostre tavole.
Vengono coltivati principalmente nella parte centro-settentrionale dell’Europa poiché per crescere hanno bisogno di un clima abbastanza freddo.
Sai però dove nascono? E quali sono le loro proprietà? Andiamo ad analizzare insieme questo delizioso ortaggio scandagliandolo nel profondo.
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Sono un ortaggio del tutto strano: queste palline verdi infatti non crescono alle estremità delle foglie ma dall’attaccamento al busto della pianta.
L’alimento in questione può anche essere staccato dalla pianta e mangiato così com’è a crudo, ovviamente dopo un accurato lavaggio.
Ma perché questi ortaggi prendono questo nome? Semplice, perché le prime coltivazioni registrate furono scovate nelle zone limitrofe della capitale belga a partire dal XVI secolo.
Innanzitutto dobbiamo dire che si tratta di un alimento poco calorico e dunque indicato per coloro che stanno svolgendo un percorso dimagrante. Essi infatti apportano appena 37 calorie ogni 100 grammi di ortaggio.
In secondo luogo sono ricchissimi di fibre, sostanze che migliorano le funzionalità digestive, agiscono positivamente sul macrobiota intestinale e cronicizzano l’evacuazione fecale.
Contengono poi una miriade di antiossidanti, ovvero sostanze che contrastano le azioni dei radicali liberi ritardano l’invecchiamento cellulare e prevenendo patologie degenerative come Parkinson, Alzheimer o formazioni tumorali.
Ancora, svolgono una funzione protettiva per quanto riguarda il cuore ma in generale per tutto il sistema cardiovascolare.
Per quanto riguarda le controindicazioni invece, il consumo di cavoletti di Bruxelles è generalmente sconsigliato in caso di colite e patologie gastrointestinali per l’elevata presenza di fibre fermentabili.