Avevate mai pensato di assaggiare la carne di coccodrillo? In Italia è una tendenza recente, ma i prezzi esosi lo rendono quasi impossibile.
Le polemiche relative al consumo di insetti, nel corso degli ultimi mesi, hanno aperto la strada a una riflessione: nelle varie parti del mondo si consumano cibi e alimenti in base a usi culturali e necessità pratiche più o meno stringenti. Pensiamo ad esempio all’India, dove le mucche sono considerate sacre: sapere che in Italia e in gran parte del mondo si consuma carne bovina potrebbe non far piacere a molti credenti. Oppure pensiamo ai Paesi islamici, dove il consumo di carne di maiale è vietato. Nel mondo occidentale, invece, pensare di mangiare insetti o serpenti può far strano. Ma allora la conclusione è solo una: non esiste uno standard alimentare unico e aprirsi alle cucine dal mondo non può far altro che ampliare le nostre vedute.
In Italia, ad esempio, si sta diffondendo una tendenza alquanto particolare, a 2 anni dall’ok del Ministero della Salute: il consumo di carne di coccodrillo. In alcune aree del pianeta si tratta già di un uso diffuso, ad esempio in Africa, in Sud America o nel sud degli Stati Uniti, dove la carne di coccodrillo è considerata una importante fonte di nutrimento. Qui da noi, invece, si tratta di una novità che probabilmente susciterà non poche polemiche.
In alcuni Paesi, tra cui ad esempio l’Italia o la Francia, la tradizione culinaria è così radicata e forte che aprirsi alle novità risulta difficile: basti pensare alle polemiche riguardanti la carne coltivata, attualmente considerata legale solo a Singapore e negli Stati Uniti, oppure alla ritrosia che proviamo nei confronti dei prodotti sostitutivi dei latticini o di quelli vegani, considerati non all’altezza di quelli tradizionali e addirittura meno salutari.
Ebbene, la curiosità per la carne di coccodrillo è prerogativa di pochi e non solo a causa del nostro “scetticismo alimentare”. In questo caso, infatti, bisogna considerare anche un fattore pratico: questo prodotto ha un costo elevatissimo, di ben 280 euro per un vasetto di carne sott’olio da 250 grammi. La carne è derivata dagli esemplari di allevamento della specie Crocodylus nilotikus, proveniente da Svizzera, Botswana, Vietnam, Sud Africa e Zimbabwe.
Chi l’ha assaggiata ha riferito di una consistenza simile a quella del pollo e di un sapore che ricorda quello dei gamberi. Oltre alle proprietà organolettiche se ne possono considerare anche quelle nutrizionali: la carne di coccodrillo è povera di grassi e ha basso contenuto di colesterolo, prezzo permettendo, dunque, potrebbe risultare adatta a molte diete.