La vitamina D copre diversi ruoli essenziali per l’organismo. Scopriamo quali sono e cosa comparta la sua carenza per il nostro corpo.
Conosciuta anche come vitamina del sole, perché l’esposizione alla luce solare determina la più alta quantità di produzione, la Vitamina D svolge diversi ruoli essenziali per il nostro organismo.
Aiuta a regolare la formazione di calcio e fosfato, e quindi alla formazione di ossa forti e resistenti. Migliora l’umore, protegge da infezioni respiratorie, dal declino cognitivo e della demenza.
Buoni livelli di vitamina D determinano anche un maggiore protezione della pelle coadiuvando alla cura di malattie cutanee come la psoriasi. È poi fondamentale per la salute orale, insomma quello che potremmo definire un paraormone non può assolutamente mancare nel nostro organismo.
Ricerche scientifiche hanno evidenziato come la carenza di vitamina D abbia effetti collaterali anche gravi sul nostro organismo e sull’umore.
La carenza di vitamina D è stata collegata a malattie come il diabete, l’Alzheimer e la sclerosi multipla. La carenza nel nostro corpo può essere determinata da diverse cause, come la mancata esposizione al sole e l’assenza nella nostra alimentazione di quei cibi che ne sono ricchi.
Ma perché è importante mantenere costanti i livelli di vitamina D? Per esempio, per il ciclo sonno-veglia; l’esposizione al sole e quindi la produzione di vitamina D sono responsabili della sintesi della melatonina, l’ormone che regola il giusto ciclo sonno-veglia.
Inoltre, la carenza di vitamina D può determinare dolore muscolare, mancanza di concentrazione, ipertensione, ma anche tristezza e gravi stati depressivi. Si manifesta quest’ultima soprattutto nei periodi invernali e si chiama DAS (Disturbo Affettivo Stagione), quando cioè, a causa della minore quantità di luce solare, il nostro corpo produce minori quantità di serotonina, conosciuto anche come l’ormone del buon umore.
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Come si può porre rimedio? I livelli di vitamina D sono segnalati con delle semplici analisi del sangue. Generalmente migliorare la propria alimentazione, consumando funghi, formaggi, arance o salmone (alcuni dei cibi ricchi di vitamina D) e la giusta esposizione al sole nei mesi estivi – secondo l’OMS 15 minuti due volte alla settimana sono sufficienti- indubbiamente aiutano.
Tuttavia, nei casi più gravi la vitamina può essere assunta anche attraverso integratori, ma è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.