Svegliarsi la mattina senza fare colazione ma bere una tazzina di caffè a stomaco vuoto, può portare a conseguenze rischiose per l’intestino. Andiamo a scoprire cosa dicono gli esperti di settore in merito.
Non fare colazione, con la giustificante magari di perdere qualche kilo, è una delle cose più sbagliate che si possano fare per le norme alimentari.
Ancor peggio se poi, appena svegli e a stomaco vuoto si beve una tazzina di caffè. Questo gesto infatti può causare numerose conseguenze su vari apparati.
Nonostante il questa bevanda sia quasi un culto per alcune persone in Italia, bisognerebbe attendere prima di consumarne, magari facendo una corposa colazione.
Andiamo a scoprire a quali conseguenze e a quali rischi si va incontro, abbracciando questa poco salutare abitudine quotidiana.
Le conseguenze dell’assunzione di caffè nero al mattino a stomaco vuoto comportano conseguenze e rischi considerevoli in due apparati principali del corpo.
Il primo è quello cardiovascolare che comprende il cuore, le vene, le arterie, i capillari e in genere tutta la circolazione del sangue. Il secondo invece è quello gastro intestinale che dunque si occupa del nostro stomaco.
Molti studi hanno confermato inoltre che la caffeina, sostanza principale della bevanda ha una stretta connessione anche sul metabolismo basale.
In particolare 500 mg di caffeina (l’equivalente di 5 o 6 caffè) aumentano il metabolismo basale approssimativamente del 10-15%.
Quando ingeriamo qualsiasi tipo di cibo o di bevanda, mettiamo in azione lo sfintere esofageo inferiore. Questa valvola si apre e si chiude a seconda di ciò che lo attraversa.
Il caffè però ha la funzione di rilassare particolarmente questa parte del corpo, lasciandola aperta. Proprio per questo motivo è una delle prime cause di reflusso gastrico.
Ciò porta a dolori al petto, bruciore di stomaco e sensazione di acidità perfino nella bocca. Per curare la patologia in questione vi sono alcune norme alimentari da seguire, che potrete trovare al seguente articolo.
Per ridurre questa acidità, gli esperti di settore consigliano di ingerire cibi alcalini come avocado, toast o uova coadiuvati al caffè.
In aggiunta il reflusso acido può essere una reazione alle tossine o alla muffa nel caffè, una conseguenza che potrebbe essere amplificata se l’intestino è vuoto quando si beve.
La bevanda in questione raggiunge il picco nel flusso sanguigno dopo 15 minuti da quanto è stata introdotta nel corpo. Gli effetti però si possono sentire fino a due ore dopo la consumazione.
La regola generale dunque imposta dai nutrizionisti è quella di assumere al massimo 200 milligrammi di caffeina, vale a dire non più di due tazzine di caffè al giorno.
Inoltre per evitare gli effetti negativi della bevanda sul corpo, si consiglia di consumarla in tarda mattinata, sicuramente dopo aver fatto una buona colazione.
Se lo si beve prima di ingerire cibo nello stomaco, si potrebbero verificare un incremento della glicemia, bruciore di stomaco, reflusso acido, nervosismo e stress dato dall’aumento di cortisolo.