In una nota il Ministero della Salute raccomanda di non consumare il lotto incriminato e restituire il vasetto nei punti vendita.
Dopo il caso di mandragora scambiata per spinaci che ha allarmato l’Asl Napoli Sud intossicando 10 persone, scatta un nuovo ritiro alimentare dal parte del Ministero della Salute.
Questa volta l’allarme scatta per contaminazione da botulino; il Ministero ha richiamato lo scorso 14 ottobre, un lotto di confezioni di pesto al finocchietto selvatico della Alicos, azienda siciliana che si occupa di prodotti tipici regionali. Il motivo è dovuto ad “Rischio grave di potenziale proliferazione di flora batterica pericolosa dovuta ad una non corretta acidificazione del prodotto (pH fuori standard)”.
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Il botulino è essenzialmente un batterio che nel contaminare gli alimenti può renderli pericolosi per la salute. Il Ministero consiglia di non consumare il pesto del lotto ritirato e riconsegnarlo ai punti vendita.
Il lotto del prodotto richiamato dal mercato è 15ST22, i vasetti sono da 190 g con scadenza il 15 settembre 2024.
Ma quali sono gli eventuali rischi per la salute nel caso si consumi un alimento contaminato da botulino? Come dicevamo, questo è un batterio ed in caso di consumo di alimenti contaminati si sviluppa un’intossicazione, il cosiddetto botulismo.
Questo è caratterizzato da sintomi quali nausea, vomito, diarrea e forti dolori muscolari, ma anche secchezza delle fauci e delle vie respiratorie, alterazioni visive, disturbi della fonazione e della deglutizione.
Nei casi più gravi il botulismo può causare anche problemi e/o danni neurologici. Solitamente i sintomi compaiono dopo un periodo di incubazione di 12-48 ore, in casi eccezionali anche fino a 8 giorni.