Avete mai sentito parlare del Black Ivory? Se avete bisogno di una scossa nella vostra vita e provare sensazioni nuove, dovete berne una tazzina. Si tratta di un caffé molto particolare, profumato di cacao, spezie, sentori di tabacco e un retrogusto di ciliegia sciroppata. Beh, da provare assolutamente, no?
Ci sono, però, alcuni particolari da non sottovalutare. Questo caffé è talmente speciale che una tazzina arriva a costare anche 85 euro. Più o meno cento volte di più rispetto ad un caffé normale. Ma la particolarità di questo caffé non sta solo nel prezzo.
Il caffé degli elefanti
Lo chiamiamo così perché questo caffé e la formula speciale derivano dalla fermentazione che avviene durante il processo digestivo di un animale. In questo caso l’elefante. Per la precisione l’elefante tailandese del villaggio rurale di Ban Taklang, nel Surin.
Il processo di lavorazione si svolge più o meno in questo modo: una volta selezionati i chicchi di Thai Arabica, vengono portati alle famiglie di custodi di elefanti che li mescolano al riso, alle banane e al tamarindo di cui si gli animali sono ghiotti. Gli elefanti ingeriscono tutto e danno il via alla digestione. Così, dopo circa 72 ore, i custodi raccolgono dalle feci degli elefanti i chicchi. Solo quelli che passeranno la selezione – che sono il più delle volte quelli più grandi – verranno poi lavorati. Per ottenere un chilo di Black Ivory occorrono circa 33 di chili di chicchi. Veramente particolare il processo di lavorazione di questo caffé. Ed è molto suggestivo pensare che dallo sterco di elefante si possa ricavare qualcosa di così prezioso.