Bisogna stare sempre molto attenti a quello che mangia: c’è una sostanza cancerogena che assumiamo sempre con grande frequenza.
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Il rapporto tra salute e alimentazione è sempre molto forte. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, ad esempio, ha suggerito che una dieta varia ed equilibrata contribuisce al proseguimento di uno stile di vita sano.
Un’alimentazione scorretta, invece, rappresenta uno dei più grandi fattori di rischio per patologie, malattie croniche e fastidi di ogni tipo.
Secondo quanto rilanciato dall’Oms, circa l’1/3 delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbero essere anche evitati da una sana alimentazione.
C’è una sostanza cancerogena che l’uomo assume sempre con grande frequenza: bisognerebbe prestare sempre molta attenzione non soltanto nella scelta del cibo, ma anche nei metodi di cottura. Vediamo nel dettaglio cosa succede quando l’organismo assume questa sostanza.
Attenzione a questa sostanza cancerogena che assumiamo con grande frequenza
Tutti assumiamo con regolarità una sostanza altamente cancerogena che rappresenta un grande fattore di rischio, soprattutto nei bambini.
L’acrilammide, infatti, ha effetti devastanti sull’organismo: apporterebbe danni al sistema nervoso centrale, avrebbe un’azione lesiva sulle cellule e sarebbe cancerogena.
L’Europa ha deciso di condividere un regolamento per ridurre i quantitativi nel cibo e per dettare le linee guida alle aziende che devono migliorare le tecniche di cottura per limitarne la formazione.
L’EFSA, già diversi anni fa, pubblicò uno studio in cui mise in risalto la correlazione tra cancro e acrilammide, sottolineando anche che i più esposti sarebbero proprio i bambini.
Tale molecola si fora quando i cibi che contengono amidi o aminoacidi sono cotti al forno, o vengono fritti o sono preparati sulla griglia: in poche parole, quando la temperatura supera i 120 gradi.
Gli alimenti più pericolosi sarebbero quindi biscotti, pane, pizza, fette biscottate, patate al forno, patatine fritte e anche il caffè.
Capire se si è formata l’acrilammide non è assolutamente difficile: l’alimento tende a cambiare colore e ad avere un colore più scuro. Più l’alimento diventa scuro, più contiene questa sostanza tossica.
Secondo alcuni importanti studi italiani, bisognerebbe prestare tantissima attenzione anche ai biscotti che si danno ai neonati: spesso e volentieri vengono cotti troppo e assumono una colorazione piuttosto scura.
I bambini sono i più esposti alla sostanza tossica, dal momento che l’acrilammide fa più danni in un organismo più piccolo e con un peso minore. Quando si cresce, i sistemi di disintossicazione non sono assolutamente perfetti.
La cosa migliore da fare per i neonati è quella di ridurre il consumo di questi alimenti perché non sono indispensabili, preferendo un’alimentazione varia ricca di frutta e di verdura.
C’è una cosa interessante da non sottovalutare: la vitamina C blocca l’acrilammide nel causare danni ingenti all’organismo. Se mangiate cibo fritto o cibo cotto fin troppo, cercare di assumere anche arance, limoni, o verdure ricche di questo nutriente come cavoli, spinaci e peperoni.