Antonino Cannavacciuolo, il triste retroscena che nessuno conosce sulla sua vita

Antonino Cannavacciuolo, celebre chef stellato di fama internazionale, rivela un triste retroscena sulla sua gioventù che nessuno conosce: la parentesi più complicata della sua vita

Antonino Cannavacciuolo
Antonino Cannavacciuolo (Credit Instagram) – Checucino.it

Tutti lo conoscono per essere lo chef più simpatico della tv, oltre che un cuoco di prestigio internazionale recentemente in possesso della terza stella Michelin conquistata dal suo ristorante a Villa Crespi, la settima ottenuta nel corso della sua carriera. Stiamo ovviamente parlando di Antonino Cannavacciuolo, cuoco campano trapiantato in Piemonte, storia riassunta all’interno della sua filosofia culinaria, che unisce le origini e i profumi della sua terra a quelli del luogo della sua affermazione professionale.

Non solo quella, considerando la conoscenza e l’amore condiviso con Cinzia Primatesta, che ha dato vita al sodalizio lavorativo vincente. Figlia di imprenditori nel mondo dell’hotellerie, è la sua famiglia a finanziare la coppia nell’acquista di Villa Crespi, dove l’espressione culinaria dello chef permette alla struttura di conquistare il pregio e la qualità che ora conosciamo.

Nel frattempo supporta lo chef anche nelle scelte professionali sul piccolo schermo, per una carriera televisiva brillante e ricca di grandi risultati. Tuttavia non tutti conoscono il triste retroscena della vita di Antonino Cannavacciuolo, il quale ha superato diversi ostacoli prima di raggiungere numerosi obiettivi: scopriamo i dettagli più complessi del suo trascorso.

Antonino Cannavacciuolo: il triste retroscena

Antonino Cannavacciuolo
Antonino Cannavacciuolo (Credit Instagram) – Checucino.it

Professionista di grande fama internazionale, lo chef Antonino Cannavacciuolo ha conquistato 7 stelle Michelin nel corso della sua carriera, tre delle quali impreziosiscono la fama di Villa Crespi, dove risiede il suo raffinato ristorante. La sua filosofia culinaria unisce tecnicismi alla personalizzazione dei piatti, che riassumono la sua storia personale, dai profumi delle sue origini campane, all’unione con la cucina piemontese in un connubio perfetto.

Con la moglie ha costruito un sodalizio lavorativo davvero vincente, obiettivo raggiunto anche grazie alla complicità, che si rivela anche nella sfera familiare. Dietro a tanta felicità e affermazione, si cela un grande sacrificio prestato nel corso della sua formazione, come rivela in un’intervista a Il Messaggero, dove rivela di alcuni trattamenti particolarmente forti da parte di alcuni chef con cui ha fatto esperienza.

Dall’aprire 800 uova al giorno alla pulizia della cucina, passando anche dall’episodio più intenso raccontato all’interno della confessione, rivelando “le mazzate” subite da uno chef, che lo avrebbe fatto tornare a casa cosparso di lividi sulle braccia. Una realtà che adesso non sarebbe più accettabile, ma dalla quale ha tratto il lato positivo, tramutando l’esperienza in determinazione.

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