La scelta è innovativa e può sorprendere perché va oltre la tradizione, il Dolce di Natale di Cannavacciuolo sicuramente incontra il gusto di molti e le critiche di altri. Ecco di che si tratta.
La pasticceria a Natale vede come principali protagonisti Panettone e Pandoro e si sa, è ormai consuetudine che grandi pasticceri e chef stellati ogni anno propongono la loro personale interpretazione di questi dolci classici con aggiunte, modifiche, elementi nuovi o di riscoperta della tradizione.
Si cerca di stupire, certo, ma anche di innovare, di apportare nuovi gusti per esperienze diverse e ricercate. Anche Antonino Cannavacciuolo per questo Natale ha la sua proposta che di sicuro piace a molti e meno ad altri.
Chi associa il dolce natalizio esclusivamente a quelli classici e tradizionali avrà da ridire per la scelta di Cannavacciuolo, ma lo chef pluristellato già da tempo ha deciso di puntare sull’innovazione in cucina e con uno specifico intento ha creato un’opzione natalizia in particolare.
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Già da tempo insieme alla moglie Cinzia Primatesta, ha voluto far entrare nel suo laboratorio artigianale la pasticceria vegana.
Afferma di osservare il mondo che evolve e con l’attenzione alla ricerca delle materie prime e all’acquisizione di certificazioni V-label ha deciso di dar vita a quella che definisce una pasticceria inclusiva.
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Come lo chef spiega nel suo sito “Io e i miei ragazzi, quest’anno, abbiamo voluto pensare proprio a tutti. Perché Natale è inclusione, condivisione, e tutti devono poter dire di sì al dolce alla fine del pranzo con famiglia e amici.”.
Questo quindi lo specifico intento che lo ha portato a ideare il Dolce di Natale, un panettone vegano dedicato principalmente a tutti coloro che seguono un regime alimentare esclusivamente vegetale.
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Viene venduto al prezzo di 41 euro per un peso di 750 grammi. Il dolce è realizzato con certificazione V-label e ha un impasto morbido che contiene pepite di cioccolato fondente, arancia e limone canditi e una glassa in superficie fatta con farina di mandorle e nocciole.
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“Nessuno deve mai rinunciare al gusto della buona pasticceria italiana!” ribadisce nella descrizione del prodotto che deve essere consumato nel giro di una settimana e conservato in un luogo asciutto e lontano da fonti di calore per mantenere al meglio la sua consistenza.