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Antibiotico-resistenza: il pericolo si nasconde negli allevamenti

Mangiare carne da animali allevati secondo standard organici potrebbe aiutare ad affrontare l’aumento dei superbatteri resistenti agli antibiotici, ha affermato il capo ufficiale medico inglese. Dame Sally Davies ha avvertito la Gran Bretagna di fronte a una “apocalisse” se gli antibiotici non funzionassero più.

Ha esortato gli acquirenti a fare pressioni sulle aziende alimentari per ridurre l’uso di antibiotici. In tutto il mondo, 700.000 persone all’anno muoiono di infezioni resistenti ai farmaci, ma il numero potrebbe salire a milioni se gli antibiotici smettessero di funzionare. Gli antibiotici nel Regno Unito e in Europa vengono abitualmente utilizzati per trattare le infezioni del bestiame, dei prodotti lattiero-caseari e pescicoltura. Ma l’uso eccessivo di antibiotici è una minaccia per la salute umana perché i germi esposti ai farmaci possono diventare ‘superbatteri’ intrattabili.

Le strade percorribili per ridurre l’uso di antibiotici sul bestiame sono tre. Regolamentare il limite massimo di farmaci per capo di bestiame per anno, che comporterebbe una riduzione del consumo di farmaci anche del 64%. Limitare il consumo di proteine animali: basterebbero 40 grammi di carne in meno per persona al giorno per abbattere fino al 66% l’utilizzo degli antimicrobici nel settore della zootecnia. Infine, imporre una imposta indiretta sul consumo degli antibiotici veterinari del 50%, che potrebbe ridurne il mercato anche del 31%. Queste tre misure potrebbero ridurre il consumo animale globale di antibiotici fino a un massimo dell’80%.