Anguria, quando mangiarla? Ecco i consigli per gustarsi questo frutto ma evitare pesantezza, gonfiore e problemi di digestione.
L’anguria è il frutto più amato dell’estate ed è amata da grandi e piccoli per il suo gusto fresco e dolce.
Perfetta per contrastare il caldo estivo, la sua caratteristica principale infatti è l’elevata presenza di acqua (circa il 95%), che la rende estremamente dissetante e diuretica, e per questo molto utile per chi ha problemi di peso e per chi soffre di ritenzione idrica.
Oltre all’acqua, contiene pochissime calorie e molte vitamine e sali minerali. Questi ultimi elementi riducono anche affaticamento, stati di stanchezza e stress.
Tra gli altri benefici, l’anguria contiene anche antiossidanti e carotenoidi, che aiutano a mantenere alte le difese immunitarie.
L’anguria, però, possiede anche un forte potere saziante. E questo, può creare diversi disagi in alcune persone che spesso avvertono un senso di pesantezza e gonfiore intestinale.
Di seguito vediamo i consigli su come e quando mangiare l’anguria senza la paura di avvertire pesantezza, gonfiore e problemi di digestione.
Anguria, i consigli su come e quando mangiarla
L’anguria fornisce subito un forte senso di sazietà e questo può essere positivo, ma consumandola in modo errato può condurre a forti stati di disagio.
Per molte persone infatti, l’anguria è molto pesante da digerire. Ma spesso il problema non dipende dal frutto in se, ma dal fatto che tendiamo a consumarla subito dopo i pasti, aumentando così il senso di gonfiore all’addome.
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Così facendo, rallentiamo anche la digestione perché l’acqua diluisce i succhi gastrici.
Quindi il consiglio è di gustare questo frutto come spuntino, fra la colazione ed il pranzo, oppure fra il pranzo e la cena.
Un’altra causa di problemi intestinali derivati dal consumo di anguria è il fatto di mangiare l’anguria fredda. Il consiglio per evitare questo spiacevole inconveniente è sempre quello di consumarla a temperatura ambiente togliendola dal frigo almeno una mezz’ora prima di metterla in tavola.
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