La problematica Listeria monocytogenes negli alimenti è ancora attuale. Le autorità preposte ai controlli emanano due nuovi avvisi urgenti.
La Listeria monocytogenes continua a tenere impegnate le autorità incaricate di fare rispettare le regole imposte dalla Commissione Europea su tutto il territorio della UE. E l’Italia ha già dovuto affrontare diverse situazioni in proposito, nel corso degli ultimi giorni.
Infatti hanno avuto luogo diversi richiami a scopo cautelativo per via della sospetta presenza del batterio che causa la Listeria monocytogenes. Il cui contatto con le persone va evitato assolutamente. Infatti mangiare del cibo contaminato da Listeriosi può portare al manifestarsi di conseguenze fisiche anche di una certa gravità.
Oltre ai più comuni sintomi di malessere, rappresentati da nausea, vomito, dolori addominali e diarrea – e che possono avvenire anche in concomitanza gli uni tra gli altri – potrebbe rendersi indispensabile anche il richiedere un ricovero urgente al pronto soccorso
Il nome coinvolto è lo stesso che già è risultato essere, suo malgrado, protagonista di diversi altri richiami alimentari nel corso degli ultimi giorni. E sempre con motivo dei suddetti richiami la presenza della Listeria.
I prodotti segnalati in due apposite notifiche da parte del Ministero della Salute sono tutti appartenenti alla produzione che porta la firma della azienda Coppiello Giovanni. Che ha lo stabilimento di produzione situato in Veneto, a Vigonza, in provincia di Padova. E come marchio di identificazione la sigla IT 1323 L CE.
Ci sono due lotti di Sfilaccio di bovino 80 atm con marchio Freschissimi sottoposti a richiamo alimentare. In questo caso abbiamo i 2301135 e 2303063, con data di scadenza o termine minimo di conservazione compresto tra il 25/06/2023 ed il 13/08/2023.
Sono molti di più i lotti dello Sfilaccio di manzo 100 g atm richiamati sempre a scopo cautelativo. Si tratta dei lotti:
In tutte queste altre situazioni le date di scadenza da prendere come riferimento vanno dal 18/06/2023 al 06/08/2023. Alla luce di tutte le informazioni fornite da parte del Ministero della Salute, tutti i consumatori che abbiano eventualmente acquistato uno più prodotti tra quelli indicati sono tenuti a restituirli al punto vendita dove è avvenuta la spesa.
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La cosa va fatta a scopo cautelativo, come previsto dai protocolli di sicurezza in casi come questo. E così facendo sarà possibile avere il rimborso completo della cifra spesa, oppure la possibilità di potere sostituire suddetti prodotti con altri che non hanno alcun vincolo sulla sicurezza. È possibile procedere anche senza che si disponga dello scontrino rilasciato in origine.