L’allergia al nichel è un problema che colpisce in gran parte le donne, in minor misura anche gli uomini. Provoca reazioni allergiche dovute sia al contatto diretto con oggetti, sia nell’assunzione di alimenti.
I cibi che contengono un maggior contenuto di nichel sono: pomodori, legumi, frutta secca, cibi in scatola, frutti di mare, pesce, bevande in lattina, spinaci e anacardi. Molte persone riscontrano problemi soltanto a causa del contatto della pelle con oggetti che contengono nichel, come bottoni, cerniere o detergenti., orologi, braccialetti, collane, fermagli per capelli.
A causare reazioni allergiche anche il ricorso a nuovi prodotti di igiene e bellezza. Se avete ricevuto una diagnosi di allergia da contatto è sempre meglio leggere bene le etichette. Nel dubbio applicate una piccola quantità di prodotto vicino al polso e se dopo 2-3 giorni non compaiono alterazioni potete procedere con tranquillità
“In questi casi – spiega all’Ansa la Professoressa Ornella De Pità, Direttore Struttura Complessa Ospedale Cristo Re di Roma – è proprio il caso di dire che pur non aumentando il numero delle persone allergiche, a crescere sono le sostanze a cui ci si può allergizzare, quindi di fatto alla fine il risultato è più allergie. Sono soprattutto le sostanze che non vengono esattamente valute a creare problemi, e tra questi l’esempio dei profumi è un caso emblematico. Tutti i profumi oggi vengono creati sulla base di un minimo di 30 ingredienti che danno poi il risultato finale. Le persone devono quindi essere ben informate del fatto che oggi per le etichette non vale più la dizione “profumi o essenze”, e quello che deve essere ben visibile è l’elenco completo degli ingredienti, per poter verificare che non siano presenti una delle 26 sostanze con maggiori potenzialità allergizzanti, identificate dalle normative europee.”