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Allarme Coldiretti: 2 pizze su 3 prodotte con ingredienti stranieri

La pizza è l’alimento made in Italy per eccellenza oltre ad essere una grandissima risorsa economica ed occupazionale per il nostro Paese. E’ un business che in Italia dà lavoro a centinaia di migliaia di persone, oltre 130.000 imprese coinvolte, 100.000 persone occupate che nel week-end diventano il doppio, 8 milioni di pizze al giorno, quasi 3 miliardi nel corso di un anno, per un fatturato complessivo di 15 miliardi.

Secondo una indagine condotta dal Centro studi CNA in collaborazione con CNA Agroalimentare il settore della pizza in Italia è uno dei più attivi fattori di sviluppo economico e la crescita è costante. A livello regionale, è la Campania a farla da padrona in termini assoluti, con il 16% delle attività, seguita nell’ordine da Sicilia (13%), Lazio (12%), Lombardia e Puglia (10%).

Ma se pensate che si tratti di un prodotto interamente italiano con ingredienti made in Italy vi sbagliate di grosso. Secondo una denuncia di Coldiretti diversi sono gli ingredienti che arrivano dall’estero: dalla mozzarella lituana al concentrato di pomodoro cinese, ma c’è anche l’olio tunisino e il grano ucraino “nelle quasi due pizze su tre servite in Italia che sono ottenute da un mix di ingredienti provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori”.

Le iniziative per tutelare l’italianità di questo prodotto alimentare si susseguono al fine di preservare un tesoro come la pizza la cui arte è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco. “Si tratta di una ricchezza del Made in Italy che – sottolinea la Coldiretti – deve essere tutelata anche con strumenti come l’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti fortemente sostenuta dalla Coldiretti per tutti i principali componenti della pizza”. Visto l’obbligo di indicare l’origine dell’olio extravergine, dei prodotti lattiero caseari e dei derivati del pomodoro, “ora l’obiettivo – conclude la Coldiretti – è portare la trasparenza dai banchi dei supermercati ai menu delle pizzerie dove occorre far conoscere ai clienti l’origine ti tutti gli ingredienti impiegati”.