Alimenti e medicine, le interazioni che fanno male alla salute

Quando seguiamo una cura farmaceutica bisogna stare molto attenti a ciò che mangiano. Infatti alcuni alimenti possono interferire con i principi attivi dei medicinali, dando vita a delle pericolose situazioni dal punto di vista della salute o rendere vana la cura stessa o aumentare il rischio di effetti collaterali.

Scopriamo insieme quando e a cosa bisogna prestare più attenzione.

1. Succo di agrumi – Pur avendo molti nutrienti i succhi di pompelmo, arance o limini hanno un alto contenuto di vitamina C che potrebbe interferire con certi enzimi intestinali. Quindi bisognerebbe evitare di bere il succo di agrumi in caso di assunzione di immunosoppressori e benzodiazepine.

2. Banane – Se si assumono farmaci consigliati per abbassare la pressione sanguigna sarebbe meglio evitare di mangiare banane e altri cibi ricchi di potassio. Il rischio è di andare incontro a tachicardia. Inoltre questo frutto tropicale, ricco di tiramina, può rendere vano l’effetto di farmaci antidepressivi.

3. Caffè – Meglio evitare se si usano medicinali broncodilatatori, in quanto potrebbe causare tachicardia e nervosismo. Può essere nocivo anche se assunta insieme agli antibatterici e agli antipsicotici.

4. Alcol – Può causare problemi se associato a medicinali antidepressivi o sedativi. Da evitare anche in caso di assunzione di antistaminici (può provocare sonnolenza) e broncodilatatori (può causare vomito, mal di testa e irritabilità).

5. Aglio – E’ forse uno degli alimenti più benefici in natura, ma meglio evitare se si usano farmaci anticoagulanti in quanto potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento.

6. Spinaci – Da evitare in caso di uso di farmaci anticoagulanti, in quanto sono ricchi di sostanze che favoriscono l’aumento della densità del sangue. Se assumete anticoagulanti riducete il consumo di spinaci a una volta a settimana.

7. Farina di soia – Da evitare se si assumono farmaci per stabilizzare l’attività della tiroide. In seguito ad una possibile interazione, si dovrebbe consultare il proprio medico perché potrebbe rendersi necessario modificare la dose del farmaco.

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