Si tratta di un gesto quotidiano che quasi tutti facciamo ma che cela numerose insidie. Andiamo a scoprire insieme perché non scolare mai l’acqua di cottura della pasta nel lavandino.
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La pasta, affiancata dal pane, è probabilmente uno degli alimenti più caratteristici della dieta Mediterranea. L’OMS inoltre ha recentemente stimato che l’Italia è il primo paese al mondo per tipologie diverse di paste sparpagliate per regioni.
La cottura di questo alimento è semplicissima: acqua sul fuoco, si attende l’ebollizione, si getta una manciata di sale grosso, si inserisce la pasta, si aspettano i minuti riportati sulla confezione e si scola.
Facile no? Eppure, nonostante ripetiamo queste operazioni da anni, c’è ancora qualcosa che sbagliamo: mai scolare infatti la pasta nel lavandino! Andiamo a scoprire insieme il perché.
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Acqua di cottura della pasta, non scolarla mai nel lavandino: ecco perché
Applicando quest’abitudine a lungo termine però si potranno riscontrare futuri problemi. Infatti, l’acqua bollente che entra in contatto con le tubature, può danneggiarle irrimediabilmente.
Se avete visto qualche vostro parente o amico aprire l’acqua fredda del rubinetto prima di scolare la pasta è proprio per questo motivo.
Ciò aiuta a contrastare l’impatto termico ed evitare il danneggiamento delle tubature sottostanti al lavello.
Quindi come e dove scolare l’acqua di cottura?
Come per ogni cosa sarebbe molto importante imparare a riciclare: l’acqua di cottura è ricca di amido e ciò permette di favorire non solo l’omogeneità dei condimenti, amalgamandoli con la pasta stessa, ma anche di utilizzare questo liquido in altri modi.
Essa infatti può essere utilizzata per lavare le stoviglie: risulta ottimale per rimuovere incrostazioni e sporco ostinato.
Oppure in caso abbiate un giardino, un orto o delle semplice piantine in casa, potrete riutilizzare questo liquido per annaffiare le vostre creature verdi.
In questi modi, avrete evitato di danneggiare le vostre tubature del lavandino ed avrete riciclato un prodotto ormai finito.