Date le calorie della frutta secca, essa va consumata con una certa avarizia. I maggiori esperti di settore infatti consigliano sempre di mangiarne un massimo di 30 grammi. Ma sapete in realtà a quanto corrispondono? Andiamo a scoprirlo insieme.
La frutta secca è una categoria alimentare assolutamente da implementare nella propria dieta durante l’arco settimanale. I benefici e le proprietà nutrizionali che essa fornisce sono a dir poco miracolose.
Il grande problema di tali alimenti però restano le calorie: ad esempio per 100 grammi di prodotto, le noci apportano 702 kcal mentre le mandorle 628 e per continuare le nocciole 671.
Per tale motivi i nutrizionisti e gli esperti di settore raccomandano di mangiare al massimo 30 grammi di frutta secca al giorno. Ma sapete effettivamente questo numero a quanto corrisponde in termini pratici?
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Trenta grammi di frutta secca, ovviamente sgusciata, ad esempio equivalgono a 10\15 mandorle. Risultano perfette come spuntino di metà mattinata o come merenda pomeridiana. Non bisogna però mai andare oltre le soglie appena descritte.
Per quanto riguarda invece le noci, il quantitativo è considerevolmente più basso: 30 grammi di frutta secca corrispondono a 7\8 noci.
Con i pistacchi invece si può esagerare un po’ di più in quanto se ne possono mangiare circa una trentina. Infine per quanto riguarda le nocciole e gli anacardi, non si dovrebbe mai superare il limite delle 20.
A tale quesito gli esperti di settore rispondono affermativamente e dunque è possibile mangiare ogni giorno la frutta secca.
Certo, non deve diventare lo snack che sgranocchiamo davanti alla TV altrimenti le calorie assorbite nel corpo si impennerebbero decisamente.
Come per la frutta fresca, è quindi preferibile consumare la frutta secca la mattina, magari a colazione insieme a uno yogurt, frutta fresca e cereali integrali. Oppure, come abbiamo visto, come spuntino “spezzafame”.
In presenza di patologie collegate all’argomento cardine di questo articolo, consigliamo di ascoltare l’accurato parere del proprio medico curante.