In estate molti si chiedono quanto tempo sia necessario restare fuori dall’acqua dopo aver mangiato. Cerchiamo di fare chiarezza su una questione tanto dibattuta.
Le opinioni sono sempre differenti, i genitori non sanno come comportarsi con i bambini che non vedono l’ora di tornare a immergersi a mare dopo lo spuntino di metà giornata. Del resto la paura è giustificata dal fatto che ogni anno si registrano incidenti mortali dovuti a un blocco digestivo, che ogni estate miete qualche vittima anche tra i nuotatori esperti.
La congestione digestiva si verifica quando il brusco abbassamento della temperatura corporea (ad esempio quando ci si immerge in mare o in piscina quando si è accaldati) fa defluire una quota importante del flusso sanguigno dal centro dell’organismo verso la periferia, dove è più intensa la dispersione di calore, al fine di riequilibrare la temperatura interna. Durante la digestione, però, la maggior parte del flusso sanguigno confluisce verso gli organi interni per facilitare i processi di trasformazione del cibo e per ossigenare meglio gli organi al lavoro: il repentino spostamento del sangue può provocare il blocco della digestione e un senso di malessere, anche intenso, e al limite lo svenimento. In questo caso, il nuotatore non è più in grado di reggersi a galla e, se non viene immediatamente soccorso, può annegare.
La congestione avviene in modo molto veloce ed è solitamente anticipata da dolore al petto e all’addome, senso di freddo, annebbiamento della vista, sudorazione e sensazione di mancamento. Nel caso si riesca ad uscire dall’acqua al comparire d questi sintomi la miglior soluzione è mettersi al fresco e attendere che tutto torni alla normalità.
L domanda che molti si pongono è: quanto tempo occorre perché la digestione sia completa e il bagno sia privo di rischi? La risposta varia da persona a persona, ma anche da pasto a pasto. I piatti ricchi, i fritti, i cibi più grassi o un pasto completo richiedono tre ore come tempo di digestione; ha tempi piuttosto lungi anche il latte della prima colazione. Se invece si mangia un panino imbottito e un po’ di frutta il bagno può essere fatto, con qualche accortezza, anche subito. Ma attendere 30-60 minuti riduce ogni minimo rischio.
In quest’ultimo caso bisogna prestare attenzione alla temperatura dell’acqua e del corpo: se siamo molto accaldati e l’acqua è fredda, lo sbalzo termico può creare un disagio notevole all’organismo e aumentare quindi i rischi. Meglio allora immergersi gradualmente ed essere pronti a tornare all’asciutto ai primi segni di disagio. In caso di una torta salata o un piatto di insalata di riso, meglio attendere un’ora o un’ora e mezza.