Oggi vi portiamo in Trentino, una regione famosa in tutto il mondo non solo per i paesaggi mozzafiato, ma anche per una cucina capace di conquistare il palato e gli altri sensi.
Preparazioni al centro delle quali troviamo i prodotti caseari del territorio e in particolare un formaggio, il Trentingrana, un Prodotto a Denominazione di Origine Protetta del Trentino.
Presenta un disciplinare con regole particolari legate a un territorio montano che si sviluppa non in pianura ma in salita. Una produzione unica, quella del Trentingrana, a fronte di soltanto 120.000 forme l’anno circa prodotte in 16 caseifici cooperativi localizzati nella provincia di Trento.
In questo articolo dedicato a uno dei formaggi del Trentino vediamo come gustarne le qualità al meglio in cucina in tre ricette piuttosto semplici e allo stesso tempo prelibate.
Gli gnocchi, il cui nome trentino preciso è in realtà strangolapreti, sono preparati in Trentino fin dalla notte dei tempi. L’ingrediente segreto è qualcosa che si trova spesso avanzato presso le famiglie italiane: il pane raffermo, una risorsa preziosa in cucina.
Per questa ricetta è necessario dotarsi dei seguenti ingredienti:
Il procedimento è piuttosto facile. Si parte dal cuocere gli spinaci, per poi strizzarli accuratamente: bastano pochi minuti in padella oppure vanno sbollentati.
Togliere dal pane la parte dura della crosta: per la preparazione degli gnocchi serve solo la mollica, da tagliare in una ciotola a dadini mantecandoli con metà del latte e un po’ d’olio. Aggiungere al composto le uova, gli spinaci, la farina, dosare di sale, pepe e noce moscata. Il risultato dovrebbe essere una crema liscia e omogenea. Fare gli gnocchi aiutandosi con un cucchiaino, stendendoli sopra la carta da forno su una teglia o un vassoio.
A questo punto non resta che sbollentare gli gnocchi in padella e farli poi saltare con burro e salvia. A guarnire, un’abbondante spolverata di Trentingrana.
Una ricetta tanto semplice quanto gustosa è quella che vede al centro la polenta, uno degli alimenti più utilizzati nella cucina trentina, particolarmente prelibata e realizzabile sia con condimenti a base sia di carne sia 100% vegetariani.
La farina da utilizzare è quella di mais a grana fine, da cuocere all’interno di 4 parti d’acqua (ad esempio 300 gr per 1,2 litri d’acqua) per circa 30 minuti a fiamma bassa. Per non farla attaccare l’ideale è inserire la polenta quando bolle l’acqua e porre sotto la pentola uno spargifiamma. Il composto deve sobbollire e in questo modo è sufficiente mescolare di tanto in tanto, non sempre.
Una volta pronta la polenta può essere condita con qualsiasi ingrediente a proprio piacimento. Quello che vi proponiamo noi è una salsa realizzata con noci frullate olio e sale, da porre sopra ogni piatto con una grattugiata di Trentingrana.
Concludiamo con uno strudel a base di mele, una preparazione tipica del Trentino, reso ancora più gustoso dall’aggiunta del formaggio. Preparate la pasta sfoglia con la ricetta a cui siete abituati, potete acquistarla di qualità già pronta, per poi stendervi sopra del pangrattato.
Preparate la farcitura, con le mele sbucciate tagliate a tocchetti, amalgamate con un po’ di succo di limone, noci, volendo un po’ di gocce di cioccolato fondente oppure di uvetta, 2-3 cucchiai di miele di tiglio e una spolverata di formaggio trentino stagionato: anche in questo caso il Trentingrana va benissimo.
Formate gli strudel, facendo in modo da lasciare lo spazio per la chiusura. Cuocete in forno a 180° per circa mezz’ora. Quando lo strudel è quasi pronto toglietelo un attimo e spennellate con un po’ di miele e noci la superficie a vista: risulterà ancora più prelibato.