3 cose da non fare mai quando bevi il caffè: Napoli insegna

Da bere la mattina o dopo pranzo il caffè è un culto tutto italiano che in tanti all’estero cercano di imitare: c’è un galateo da seguire come insegnano a Napoli

Caffè
Caffè (Foto_ Redazione CheCucino @federicanapolimadriz)

“Vi siete mai chiesti cos’è il caffè? Il caffè è una scusa. Una scusa per dire a un amico che gli vuoi bene”, aveva proprio ragione Luciano De Crescenzo quando spiegava il rito del caffè a Napoli.

Non c’è da stupirsi infatti se giunti nel capoluogo campano i vostri amici autoctoni vi chiedono in continuazione se volete una tazzina dell’oro nero per eccellenza.

Parte dalla città partenopea per diffondersi in altre zone del mondo anche il caffè sospeso ovvero l’azione di pagarne due, uno per sé e l’altro per una persona che non può permetterselo. C’è però un vero galateo da seguire se volete gustare questa bevanda nel modo giusto.

Il caffè a Napoli: tre regole essenziali per il galateo

La regola numero 0 è quella delle tre C: “calda, comoda, carica” che trova la sua etimologia nell’antica frase dialettale “come cavolo coce” (come scotta!).

Caffè
Caffè (foto instagram)

Una tazzina perfetta va servita bollente, presa in compagnia e comodamente e deve dare la giusta energia per cominciare o proseguire la giornata.

La prima norma del galateo prevede: L’acqua data in accompagnamento al caffè va bevuta sempre prima visto che si devono eliminare i sapori del cibo completamente per assaporare appieno il gusto.

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In secondo luogo, il cucchiaino del caffè non deve essere leccato ma va appoggiato sul lato destro della tazza. Inoltre non si mescola lo zucchero in senso orario né antiorario ma dall’alto verso il basso in modo che gli aromi e i sapori si distribuiscano in maniera ottimale.

La terza e preziosissima regola è quella di non soffiare per raffreddare il caffè. Come fanno i buoni napoletani, potete cercare di rendere meno bollente la tazzina cospargendovi sopra qualche goccia. Quest’ultimo passo si rifà alla frase succitata del “come cavolo coce”.

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Insomma bere un caffè da soli o in compagnia è un rito da seguire sempre per ogni napoletano che si rispetti, una pausa dolce nel tram tram quotidiano.

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